La Basilicata si propone come un laboratorio attraverso il quale i cittadini europei, soprattutto “gli abitanti d’Appennino”, potranno riconsiderare il valore di ciò̀ che è andato perduto, in un recupero delle antiche tradizioni musicali con i loro arcaici strumenti, che “parlano” però il linguaggio contemporaneo delle nuove opere, laddove la musica contemporanea crea un collante fra passato e futuro e diviene valore spiritualmente universale.
La particolarità̀ della proposta progettuale nasce dall’idea, ardita ma certamente affascinante, di avvicinare e mescolare i timbri degli strumenti tradizionali con quelli della musica colta, dagli strumenti ad arco a quelli a fiato alla voce stessa intesa nel senso più̀ classico di utilizzo nel teatro d’opera: un connubio del tutto nuovo e mai sperimentato, realizzando un’offerta artistica e culturale dove l’ispirazione musicale dell’oggi si fonde con le antiche radici e la musica d’arte si fa ancella della tradizione.
Il progetto intercetta gli appassionati di musica, gli studenti di musica, i frequentatori di eventi culturali, i turisti, candidandosi a rappresentare un unicum nel panorama della proposta dello spettacolo dal vivo europeo.
Il progetto prevede tre fasi:
Fase 1
La commissione di un’opera musicale contemporanea e sperimentale
attraverso un bando europeo destinato a giovani compositori.
Il bando fornirà̀ indicazioni stilistiche di massima e relative all’organico da utilizzare lasciando libera interpretazione agli autori di produrre nuova cultura seguendo le linee di seguito indicate.
L’opera, ideata secondo la tradizione classica delle brevi operine settecentesche, avrà̀ come tematica argomenti legati all’ambiente ed allo sviluppo ecosostenibile e dovrà̀ obbligatoriamente prevedere, all’interno dell’organico in partitura, l’utilizzo di uno o più̀ strumenti popolari del paese di appartenenza del compositore, oltre a considerare una certa ispirazione dalle caratteristiche tipiche della musica etnica.
Fase 2
La realizzazione e la messa in scena della nuova opera
Sarà̀ articolata all’interno di un percorso formativo con sede a Grumento Nova (PZ), da destinare prevalentemente ai migliori giovani strumentisti selezionati in Italia – con particolare attenzione ai lucani – Albania e Slovenia, e ai cantanti che frequenteranno il laboratorio lirico, la cui realizzazione sarà̀ affidata alla prestigiosa Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca (TA), animatrice dell’altrettanto celebre Festival della Valle d’Itria che ospiterà̀ all’interno della sua programmazione una rappresentazione dell’opera realizzata.
Fase 3
Festival SUONI DI PIETRA APPENNINO MEDITERRANEO
Il Festival SUONI DI PIETRA – APPENNINO MEDITERRANEO, previsto nell’estate 2023 in Basilicata, durante il quale sarà̀ rappresentata l’opera composta. La produzione avrà̀ la durata di una settimana e si svolgerà̀ a Grumento. L’opera che sarà replicata in ciascun paese partner, oltre che all’interno del Festival della Valle D’Itria, sarà accompagnata da ulteriori attività ed eventi nei comuni di Montemurro e Terranova di Pollino.
Il progetto sarò accompagnato da attività di approfondimento e seminariali, di sostegno e di partecipazione alla direzione artistica che daranno centralità all’Istituto Scolastico Liceo “Walter Gropius” di Potenza.
Mentre il piano di comunicazione sarà costruito e condiviso con l’Istituto di Istruzione Superiore “Da Vinci-Nitti” di Potenza.
Si segnalano alcune particolarità del progetto.
La prima è la coesione territoriale tra aree interne, città capoluogo di regione e sistemi di prossimità territoriale con la Valle d’Itria in Puglia e il Vallo di Diano in Campania prossimo al Comune di Grumento.
La seconda particolarità è rappresentata dal connubio tra il valore ambientale/paesaggistico/archeologico e il valore della cultura e della musica come linguaggio universale che alimentano percorsi formativi e potenziali opportunità di lavoro per i giovani artisti lucani.
La potenza della musica e dell’arte come promozione del territorio ed in particolare dell’area archeologica di Grumentum, segno intangibile della storia ma anche fondamentale leva per lo sviluppo sostenibile.